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Il fotografo, artista e poeta genovese Carlo Accerboni studia da tempo il rapporto tra natura, paesaggio urbano e arte, a cui ha dedicato numerosi lavori fotografici. Alcune di queste immagini accompagnano nel libro sue liriche che si rifanno ai motivi del distacco e della trasformazione. Quel che scivola via dalla pianta e muore è destinato a rinascere in altra forma. Accerboni si sofferma su ciò che precede e segue, la perdita e la mutazione dell'esistente. Di fronte alla quale restiamo muti e "senza sorpresa".